È possibile che dallo spazio la percezione sui confini statali sia differente rispetto alla realtà? Considerazioni filosofiche a parte, la risposta non può che essere negativa. Fa eccezione… l’Algeria, dove è stato emesso un francobollo con uno strafalcione geografico capace di mettere il coltello in una piaga che da decenni affligge l’area. L’ha segnalato il giornalista locale Med Achour Ali Ahmed.
Il problema riguarda il Sahara Occidentale (ex Sahara Spagnolo), area che il Marocco avoca a sé ma che i locali del Fronte polisario (sostenuti -ed è questa la contraddizione- pure dalla stessa Algeri, come dimostra ad esempio il mezzo dinaro del 13 marzo 1976), vorrebbero indipendente. Tanto da aver proclamato la Repubblica democratica araba dei saharawi, riconosciuta solo da una parte di Stati. La situazione è “raffreddata” (ma non definita) dal 1991 con il cessate il fuoco; sul posto vi è la Minurso, ovvero la Missione delle Nazioni Unite per l’organizzazione di un referendum nel Sahara Occidentale. La consultazione ipotizzata dovrebbe coinvolgere i residenti, affinché decidano sul loro futuro, ma finora non è stata indetta. Un nuovo incontro, destinato a rilanciare i negoziati, si è svolto a Ginevra pochissimi giorni fa, il 5 ed il 6 dicembre, coinvolgendo fra l’altro Algeria e Mauritania.
In tale contesto, ecco la carta valore emessa l’11 di questo mese con testi in tre lingue: arabo, tamazight (berbero) ed inglese (che sostituisce il francese). Da 25,00 dinari, ricorda, nel primo anniversario, il lancio del satellite nazionale “Alcomsat-1”. Tra gli elementi presenti nella vignetta, accanto al vettore ed al logo dell’Agenzia spaziale, il pianeta con in primo piano l’Africa, in cui si nota chiaramente il prolungamento del Marocco fino alla Mauritania. Ovvero, la regione contestata non esiste!