L’Istituto dei fratelli maristi delle scuole ha due secoli, cifra tonda atta a giustificare l’emissione, da parte del Vaticano, di un francobollo che sarà in vendita dal 7 settembre contro 1,00 euro. Prodotto in centoventimila unità come limite (i fogli sono da dieci), è stato realizzato da Patrizio Daniele.
Raffigura Marcellino Champagnat, il giovane vicario della parrocchia di La Valla in Francia, proclamato santo da Giovanni Paolo II il 18 aprile del 1999. Sullo sfondo compare la tavola della prima comunità, circondata da laici e religiosi di oggi al servizio dei bambini, mentre la statua della Vergine, da lui chiamata Buona Madre, ricorda lo spunto per quanto concretizzato.
La sua storia -approfondiscono dall’Ufficio filatelico e numismatico- conduce alla fine del diciottesimo secolo, quando con la Restaurazione “si presentò la necessità di far fronte alla crisi nazionale delle scuole incentivando e rafforzando l’istruzione e la catechesi dei giovani”. Il protagonista fu ordinato sacerdote nel 1816; alimentato da un’incrollabile fiducia in Maria e nella sua tutela (da qui il nome “marista” dato alla comunità), iniziò un’intensa opera. Il convincimento che “per educare bene i ragazzi occorre amarli” ne permea lo stile, le cui caratteristiche sono “una costante ma discreta presenza in mezzo ai ragazzi, la semplicità, lo spirito di famiglia e l’amore al lavoro”. Gli adepti, ora presenti in oltre ottanta Paesi, ma soprattutto nelle missioni, contano su mille centri formativi, oltre tremila religiosi e circa seicentomila alunni.