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editor Fabio Bonacina

27281 news from 8/3/2003

Diffuso oggi pomeriggio dal ministero delle Imprese e del made in Italy, il testo permette alcune considerazioni formali e altre sostanziali

“Ok del Consiglio dei ministri al piano filatelico 2024”. È il titolo del comunicato diffuso oggi pomeriggio dal dicastero delle Imprese e del made in Italy. Segnala che “il decreto presidenziale autorizzativo dell’emissione di cartevalori postali commemorative e celebrative è stato elaborato, sulla base delle proposte pervenute, dall’Amministrazione che ha anche acquisito il parere della Consulta” (cioè -meglio precisare- la Consulta per l’emissione di cartevalori postali e la filatelia).

A prescindere dal fatto che non è un piano “filatelico”, in quanto formalmente non riguarda i filatelisti (questo vuol dire l’aggettivo “filatelico”), ma un piano delle emissioni o delle cartevalori, il testo prosegue elencando alcune delle tante voci previste lungo l’anno, diverse delle quali già realtà. Come i tributi per il politico Giuseppe Tatarella, l’architetto Carlo Melograni, san Tommaso d’Aquino, lo psichiatra Franco Basaglia, gli accordi di villa Madama, la legge sui brevetti, il Corpo della guardia di finanza… (dubbio amletico: ma se il via libera di palazzo Chigi è stato dato ora, questi sono usciti senza la necessaria autorizzazione?).


Chi emette i francobolli?

Il dettaglio più interessante, tuttavia, si trova sviluppato in fondo al comunicato. Dove -molto correttamente- si ricorda: “A norma di legge, i francobolli sono emessi dallo Stato attraverso il ministero delle Imprese e del made in Italy, mentre alla concessionaria pro-tempore del servizio postale (Poste italiane spa) è affidata la successiva fase di commercializzazione attraverso la distribuzione di ogni nuova emissione a ciascun ufficio postale del Paese”.

Da qui, due osservazioni: la prima è che, contrariamente a quanto annuncia sempre lo stesso Mimit (si veda l’inizio di ogni specifico comunicato: “Il ministero emette…”; adesso poi applica anche il suo logo sulle cimose), non è il dicastero “pro tempore” che emette le cartevalori ma, appunto, lo Stato. La seconda è che ci si dovrebbe aspettare “la distribuzione di ogni nuova emissione a ciascun ufficio postale del Paese”. La realtà, purtroppo, è ben nota…

“I francobolli sono emessi dallo Stato attraverso il ministero delle Imprese e del made in Italy”
“I francobolli sono emessi dallo Stato attraverso il ministero delle Imprese e del made in Italy”



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