Per chi non la potrà vedere, o per tenere a portata di mano una documentazione. È la guida “La sanità nella storia illustrata dei documenti postali”, riguardante la mostra visitabile, sino al 30 ottobre, nell’isola veneziana del Lazzaretto Nuovo.
In 80 pagine con immagini a colori (15,00 euro) viene affrontato uno degli argomenti più particolari e ricorrenti fra quelli che riguardano il servizio postale. Permettendo di comprendere meglio il materiale posto nelle bacheche e, più in generale, l’intera struttura in cui l’allestimento è ospitato. L’isola, come suggerisce il nome, un tempo fu adibita alla quarantena delle navi che stavano per raggiungere la città lagunare, distante appena tre chilometri. Abbandonata nel 1975 dal ministero della Difesa, è diventata un’area significativa dal punto di vista storico-archeologico e naturalistico.
Non meno interesse è offerto dalle corrispondenze. “La carta utilizzata per scrivere -ricordano nella pagina introduttiva il presidente dell’Ekos club Gerolamo Fazzini e il rappresentante dell’Associazione per lo studio della storia postale Adriano Cattani- era considerata «suscettibile» di contagio, cioè possibile veicolo di propagazione del morbo, quindi era soggetta anch’essa alla disinfezione. Conservate gelosamente entro gli archivi privati delle famiglie nel corso dei secoli, raccolte dai collezionisti di tutto il mondo, queste lettere sono giunte sino a noi, costituendo una preziosa testimonianza di quegli avvenimenti storici. Alcune mostrano ancora i segni della disinfezione, dai timbri dei lazzaretti alle tracce delle pinze usate; altre ci offrono nei testi preziose e curiose informazioni e rappresentano degli interessanti documenti sulla società e sulle attività mercantili veneziane nel corso dei secoli”.
Gli altri esperti che hanno collaborato all’iniziativa editoriale con propri interventi sono Michele Amorosi, Nello Bagni (scomparso tre anni fa), Federico Borromeo d’Adda e Chiara Simon.