Il reperto, partito da Castrovillari l’1 febbraio 1862 e diretto a Gessopalena (Lanciano), offre un’inconsueta affrancatura mista, a testimoniare il passaggio di regime: il 2 grana carminio della terza tavola emesso dal Regno di Napoli è associato all’1 grano nero grigiastro delle Province Napoletane, quindi con il profilo in rilievo di Vittorio Emanuele II. “Si tratta -spiega il direttore responsabile, Paolo Vaccari- dell’ultima data nota d’uso dei francobolli borbonici. In base al regolamento, erano stati messi fuori corso il 31 dicembre precedente. Gli utilizzi successivi riscontrati furono in gran parte tassati; questo, invece, venne recapitato senza ulteriori oneri”.
È uno dei documenti postali analizzati dall’esperto nel nuovo numero, il 48, del semestrale “Vaccari magazine” (20,00 euro, abbonamento annuale 35,00). Ma nelle 112 pagine illustrate a colori ne figurano numerosi altri. In rubriche spicciole o in articoli più complessi. Questi ultimi spaziano su diversi argomenti, dalla serie di Montenegro “Il serto della montagna”, che offre al retro indicazioni riguardanti i soggetti, ai rapporti postali tra Lombardo-Veneto e Pontificio nel periodo 1815-1866, dalla vicenda del timbro “Vapore” usato a Catania al significato dei cuori di Firenze sulla corrispondenza dei volontari toscani, dal 5 baiocchi frazionato ed impiegato su due documenti diversi ora individuati alle cartoline postali semplice e doppia dirette all’estero, dalla serie vaticana con l’arcangelo Raffaele e Tobia alla storia postale del lago di Garda.
Intanto, si avvicina il venticinquesimo anniversario dalla rivista. “Abbiamo cominciato nella primavera del 1989”, conferma Paolo Vaccari. “Ricordo con piacere la titubanza che ebbi. Poi, mi dissi: «E che sarà mai? Per ora cominciamo, poi si vedrà». Così, stiamo raggiungendo il quarto di secolo…”.