Lente, contafili, filigranoscopio e gli altri strumenti costituiscono la base, ma anche l’occhio è fondamentale. Occhio allenato ad individuare al volo le minuzie che differenziano un francobollo da un altro, teoricamente uguali ma in realtà no. È questo il sale di uno dei numerosi settori che caratterizzano il collezionismo. Lo dimostra il “Catalogo delle specializzazioni - Francobolli della Repubblica italiana”, firmato dal presidente dell’Associazione italiana filatelia specializzata Marcello Manelli. La nuova edizione conta ben 412 pagine con immagini a colori (28,00 euro).
Si tratta di dettagliatissimi elenchi dove ogni esemplare è stato analizzato secondo quando gli specialisti hanno individuato (e valutato economicamente). Contrariamente a quanto di potrebbe pensare, anche dalle produzioni più recenti possono emergere elementi stimolanti. Come le caratteristiche del codice alfanumerico presente sul bordo dei fogli o il tipo di carta, negli ultimi tempi bianca o giallina.
L’esame e la classificazione sono estesi anche ad altri articoli, per dire i libretti di posta celere, gli oggetti su lamina (sorpresa: ve ne sono anche con la “Michelangiolesca” del 1961, realizzati sedici anni dopo per la “Giornata del francobollo” 1977), le tirature non divenute o non destinate a divenire cartevalori postali, prove per l’approvazione e di stampa, gli angoli di foglio che presentano scritte, i bollettini illustrativi, gli album ed i libri dei francobolli, i falsi impiegati per posta. Insomma, un “tesoro” che si presta a più approcci.