L’abile falsario o -come lui si è sempre proclamato- l’artista? Un libro, edito da Pachaft, lo ripropone all’attenzione degli appassionati. S’intitola “Jean de Sperati - L’homme qui copiait les timbres”.
Scritto da Lucette Blanc-Girardet, si distingue dai tanti articoli e studi pubblicati in passato perché - annota l’autrice- questi non si concentrano che sull’aspetto filatelico. In nessun caso -aggiunge- ci si è mai interessati alla biografia dell’uomo, vissuto a cavallo tra Otto e Novecento.
Obiettivo che lei si è posta, con il grande vantaggio di aver avuto accesso, tra le diverse fonti e senza trascurare le risorse collezionistiche e la stampa generica, a numerosi documenti familiari grazie alla figlia del personaggio, Yvonne. Documenti che caratterizzano il lavoro, soprattutto dal punto di vista iconografico con foto, corrispondenze, appunti.
L’impostazione delle 128 pagine (il testo è in francese, le immagini spesso a colori) risulta storica, partendo dall’albero genealogico e dall’approfondimento sui genitori per poi seguire il protagonista negli spostamenti: l’Italia, Parigi, Lione, Aix-les-Bains. Un altro capitolo si sofferma sul suo carattere, ma lungo tutto il volume gravano i processi che ha subìto, dandogli anche una particolare notorietà. Naturalmente, l’attenzione non dimentica il mondo dei francobolli, come quando si occupa della vicenda inerente il 3 skilling giallo svedese e delle restanti produzioni su cui pose lo sguardo. Senza omettere quello che viene presentato come il “testamento tecnico”.
In Italia l’opera è venduta a 35,00 euro.