Appena vent’anni, ma davvero intensi, anche dal punto di vista postale. Non è un caso se il terzo volume del “Novellario” ideato da Franco Filanci (“Conosce la filatelia quasi a 360 gradi”, ha detto per l’editore, Unificato, Paolo Deambrosi) si sviluppa per 352 pagine. È dedicato al Ventennio per antonomasia, nel caso specifico raccontato tra l’1 febbraio 1921, quando aumentarono le tariffe, e l’8 settembre 1943. “Continuo a fare quello che ho fatto con i precedenti” titoli, dice l’autore. Considerando il francobollo “non come oggetto da collezione, ma collocato nella vita quotidiana”.
Tra i tanti aspetti, la pubblicità (introdotta su cartevalori, buste, interi, annulli), le produzioni per i territori d’Oltremare (da Costantinopoli a Rodi ed alla Libia) e speciali (inerenti gli enti semistatali, l’assicurazione dei postelegrafonici), i servizi (fra cui le agenzie, la linea aerea via idrovolanti, l’affrancatura a macchina), l’innovazione tecnica (la nascita del Poligrafico, la stagione delle trasvolate, la posta razzo), le conseguenze della fascistizzazione (le emissioni propagandistiche, l’inserimento dello stemma, i cambi ai nomi stranieri), il conflitto (dalla censura alle corrispondenze dei prigionieri ed alle occupazioni).
Non mancano aspetti poco noti; tanto per citarne alcuni, i francobolli della compagnia aerea colombiana Scadta venduti in Italia e per questo caratterizzati da una grande “I”, le tirature per l’aeroespresso del Levante, le cartoline in rame con cui aiutare il Paese contro le sanzioni.
Il prezzo di copertina ammonta a 39,00 euro.