L’emissione tipo conta su appena sedici francobolli, ma Nicola Luciano Cipriani è riuscito ad approfondirla in 56 pagine “A4” con immagini a colori (25,00 euro).
Edito dalla Collezionisti italiani di francobolli ordinari, lo studio “Rsi - La soprastampa di Teramo” propone -lo preannuncia il sottotitolo- “antefatti storici, caratteristiche di stampa e plattabilità”.
La ricerca -ammette l’autore- “è nata da un foglio disponibile”. “Mi resi conto subito che c’erano delle lettere. Un’esperienza da ricostruire”, trovando l’attuale maggior proprietario noto del materiale, Francesco Di Francesco, che possiede una collezione “unica nel suo genere, ricca e ben documentata”.
Pur avendo garantito il rispetto delle formalità (fra cui l’invio di duecento esemplari per tipo all’Upu), questa serie -prosegue lo studioso- “deve essere vista come un fenomeno filatelico e, come tutte le emissioni similari, sembra aver avuto come attore principale un commerciante filatelico, nel caso il teramano Michele Maggiore, e alcuni collezionisti locali”.
La produzione è disponibile dal 21 febbraio 1944 ed ha corso fino al 9 marzo (il giorno precedente da Roma era arrivato un funzionario del ministero con le cartevalori ufficiali). Le tirature vengono ritirate dagli sportelli postali (ma non dalle rivendite) ed incenerite; il pubblico poté comunque impiegarle fino al 15 del mese.
Il contesto storico e la situazione specifica fanno il resto: non c’è da stupirsi se “si conosce un numero limitato di invii” e tra questi “prevalgono senz’altro” quelli realizzati dagli appassionati. Però, non mancano le incongruenze, e lo specialista cerca di affrontarle...