Ad oltre quindici anni dalla caduta del “Muro” la Bulgaria resta ancora un Paese poco approfondito, anche dal punto di vista postale. Le difficoltà dell’alfabeto e della lingua, certo, ma anche la scarsità di materiale gioca un ruolo significativo. Discorso già valido sul periodo moderno, figurarsi su quello classico.
Il fatto che manchi l’offerta, non significa che manchi la domanda. Non a caso, il libro “Bulgaria from the Ottoman Empire to the Kingdom - History, stamps and postal history 1840 – 1908” è scritto in inglese, proprio perché le potenzialità sono ampie.
Edito da Vaccari srl, lo studio rappresenta l’ultimo lavoro di Roberto Sciaky, che fino alla scomparsa (notizia del 10 febbraio) ha voluto seguirne le fasi produttive.
In 120 pagine (27,00 euro) effettua una panoramica storica e postale, ma anche filatelica, analizzando anche le varie emissioni. Nelle appendici affronta fra l’altro gli annulli ottomani e poi bulgari, il trasporto della corrispondenza su treno e attraverso il Danubio, le tariffe.