Otto ore e trenta minuti di asta, nella quale sono state esaminate 1.446 proposte, di cui 1.241 riguardanti francobolli, buste, blocchi e collezioni intere, le restanti 205 inerenti libri e cataloghi specializzati. Quindi, un lotto ogni 21 secondi. Vendute 1.285 voci, statisticamente l’88,9% di quanto in elenco.
Sono questi i dati di sintesi riguardanti l’asta pubblica che Vaccari srl ha organizzato sabato 31 marzo.
“Decisamente interessante -commenta il presidente della società, Paolo Vaccari- è anche un altro fattore: l’incremento medio sul prezzo base ha superato il 55%, a significare che il mercato ha giudicato appetibili le nostre proposte e il confronto fra più interessati ha fatto crescere in modo sensibile i realizzi”. Confronto che, su non pochi lotti, ha scatenato una vera e propria contesa. Un caso fra tutti è la missiva del 30 gennaio 1867 che attraversò il lago di Garda sul piroscafo “Sermione” (lotto 837): i continui rilanci hanno fatto crescere il prezzo di vendita da 3mila a 18.500 euro. Situazioni simili hanno caratterizzato la proposta 87 (passata da 150 ad 800 euro), la 121 (da 300 a 700), la 169 (da 750 a 2.200), la 244 (da 180 a 2.000), la 718 (da 4mila a 10.500)...
Il maggior realizzo si è avuto però con il numero 145, proposto sulla copertina del catalogo. È la lettera da Milano a Crema del 19 gennaio 1853, con un freschissimo e ben marginato 15 centesimi su carta vergata (unico caso noto a Milano), passato di mano a 45mila euro tondi, la cifra esatta di valutazione. Se questo reperto è un classico della filatelia ottocentesca, il secondo miglior realizzo è una busta che ha appena trentasei anni (lotto 710). Certo, rappresenta un documento particolare e come tale il mercato l’ha trattato, facendolo schizzare da 5mila a 24mila euro: si tratta di uno dei cosmogrammi che l’astronauta Edgar Mitchell portò in missione sull’“Apollo 14”.
Significativi i risultati anche nell’area letteratura, dove, ad esempio, la serie completa dei manuali di Fritz Billig (lotto 1.317) è stata ceduta a 1.620 euro, contro una partenza di 450, mentre il “classico” volume base di Luigi Piloni “I francobolli dello Stato italiano” (lotto 1.390) ha cominciato la sua corsa a 200 euro, fermandosi solo a 480.