Dopo quarant’anni ritorna, arricchito da altre immagini (complessivamente sono 175), dodici tavole a colori e con il testo in parte rielaborato e modificato ed ora proposto sia in italiano sia in inglese, consapevoli che l’argomento possa interessare non solo un pubblico nazionale. È il “Caproni nella Prima guerra mondiale”, di Rosario Abate e Giorgio Apostolo (300 pagine, 45,00 euro), ultimo entrato nella collana “Appuntamento con la storia” di Vaccari srl.
Un libro esaurito da tempo, dice oggi lo stesso Apostolo, situazione che ha indotto a rimetterci mano. L’idea di partenza è stata “raccogliere in un volume le tappe più significative dello sviluppo degli aerei da bombardamento italiani: un doveroso omaggio a Gianni Caproni, mirabile costruttore di quelle prime ali, ma anche a tutti gli aviatori italiani che hanno scritto indimenticabili pagine di eroismo”.
Pagina dopo pagina, vi figurano i fatti più importanti che hanno portato alla nascita e allo sviluppo di tali mezzi e sono indicate le loro principali caratteristiche tecniche. Ampio respiro è stato dato alla documentazione fotografica, perlopiù inedita, che meglio di ogni altra cosa illustra l’evolversi dei biplani e dei triplani di quella che è stata una grande azienda nazionale, il cui nome riecheggia ancora.
“Descrive la storia completa -precisa il giornalista Maurizio Pagliano, che ha seguito l’intero progetto editoriale- del complesso velivolo tutto made in Italy, dalla fase di progettazione alla realizzazione del prototipo, dai risultati dei primi test di volo fino all’accettazione da parte dell’amministrazione militare, passando poi all’impegnativa fase della produzione industriale e infine all’impiego operativo delle varie versioni”.
La prefazione è dovuta a Giovanni, Maria Fede e Umberto Caproni di Taliedo, tre dei sette figli dell’ingegnere che ha fondato l’azienda. I quali definiscono il saggio come “la prima ponderosa opera espressamente dedicata a uno dei grandi esempi di produzione in serie di un plurimotore da bombardamento, divenuto famoso in tutto il mondo”.