Se l’anno scorso “Romafil” ha ospitato anche i mosaici di Giuseppe Albergamo, questa volta tocca ai dipinti di Gian Battista Rotella. Pur con linguaggi differenti, entrambi partono dalla carta valore per esprimere un concetto artistico.
Il percorso, inserito nell’ambito del salone firmato tra il 18 ed il 20 novembre da Poste italiane, si intitola “L’arte della memoria” ed offre ventiquattro opere dell’artista catanzarese che strizzano l’occhio al mondo dei dentelli. Fra cui il recentissimo “W il Tricolore”, il quale richiama quattro emissioni targate 2011.
“Utilizzando i francobolli e tentando di raccontare delle storie, mi sono accorto che -involontariamente- raccontavo, anche, la storia di Poste italiane”, spiega Gian Battista Rotella a “Vaccari news”. Quindi ha scritto alla responsabile della filatelia di Poste Italiane, Marisa Giannini, chiedendo se ritenesse valido il suo lavoro per allestire una mostra. E la risposta è stata positiva.
Cosa si aspetta? “Mi aspetto che alla fine della manifestazione possa dire che il lavoro e i sacrifici non sono stati inutili”.
Quali francobolli predilige per dipingere? “Tutti. Europei, americani, antichi e moderni a seconda del pensiero che voglio veicolare”.
Filatelista? “No. Sono stato… aiutante filatelista. Lo era mio padre ed io -da bambino- lo aiutavo a selezionare o a staccare il francobollo dal frammento della busta”.