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editor Fabio Bonacina

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È andata all'istituzione britannica parte della collezione di Gianfranco Moscati
È andata all'istituzione britannica parte della collezione di Gianfranco Moscati

“Il problema di noi collezionisti è soprattutto a chi lasciare -giunti ad una certa età- la nostra raccolta, se i nostri figli non hanno la nostra stessa passione”. Esordisce così Gianfranco Moscati, uno dei massimi esperti di materiale postale riguardante la Shoah, che ha appena donato 1.500 documenti all’Imperial war museum di Londra.

“Per il periodo storico -spiega Moscati a «Vaccari news»- è una delle istituzioni più prestigiose, ma non aveva molti reperti riguardanti l’Italia. Da qui, dopo diverse ricerche anche in ambito internazionale, la mia scelta di donare l’insieme”. Metà del quale è composto da missive di combattenti oppure che provengono da campi di internamento, lager e ghetti, senza dimenticare gli strumenti propagandistici. Alcuni pezzi verranno esposti, altri saranno disponibili su internet, tutti costituiranno un punto di riferimento per i ricercatori. La collezione è giunta in questi giorni nel Regno Unito e l’allestimento verrà formalmente inaugurato il 20 febbraio.

Naturalmente, altro resta in Italia, in particolare quanto oggi raccolto nei 95 pannelli (70 riguardanti la persecuzione, 25 la Resistenza) che hanno già compiuto diverse tappe. La prossima sarà al Museo ebraico di Genova, in via Bertora 6, dove potranno essere visti dal 9 marzo al 4 maggio.

Anche i suoi allestimenti organizzati a Napoli dal 22 al 25 gennaio (scuola “Luigi Vanvitelli”, via Luca Giordano 128) e dal 27 gennaio al 4 febbraio (castel dell’Ovo) avranno richiami postali. Sia per gli annulli, che promuoveranno il percorso “C’era una volta... e speriamo mai più”, sia per il materiale contenuto, che offre anche cartoline, buste ed altre testimonianze dell’epoca.

Gianfranco Moscati
Gianfranco Moscati



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