“Un colpo di mano di D’Annunzio a Fiume”: così, era il 13 settembre 1919, il quotidiano “La stampa” aggiornava i propri lettori sulle vicende al confine orientale e, in particolare, nella città del Quarnaro: già sottoposta all’Impero austro-ungarico, dopo la Prima guerra mondiale veniva contesa da italiani e “slavi del sud”.
A ricordare quel periodo vi sono le sostanziose produzioni postali, oggi riprese nelle 250 pagine a colori del libro “Stamps of Rijeka, Fiume 1918-1924”: si tratta di francobolli ungheresi sovrastampati in numerose versioni ma anche di carte valori appositamente prodotte (e magari poi aggiornate con ulteriori testi), su alcune delle quali compare addirittura il “Vate”.
Dovuto ad Ivan Martinas, il catalogo costa 30,00 euro; propone inoltre le emissioni collegate di Arbe e Veglia, gli interi, la storia postale, la posta da campo. E i falsi, cui viene dedicata una trentina di pagine. “Capire –scrive il perito Silvano Sorani nella prefazione- se i francobolli di Fiume rechino delle false sovrastampe o meno è adesso abbastanza agevole anche per collezionisti meno preparati”.
I testi sono in croato e inglese, le valutazioni, spesso coordinate con il “Sassone 2006”, in euro.