Anche le pensioni dei portalettere sotto esame. Il ministro alle Comunicazioni, Paolo Gentiloni, ha scelto di commissariare l’Istituto postelegrafonici per giungere in tempi brevi al rinnovo della struttura, “nell’ambito di un più generale processo di riordino e razionalizzazione degli enti previdenziali”.
Essendo scaduti gli incarichi del presidente dell’Istituto nonché dei componenti del consiglio di amministrazione e del consiglio di indirizzo e vigilanza, ha deciso di non provvedere al rinnovo. Per garantire la continuità ha invece nominato come commissario straordinario Giovanni Ialongo (nella foto Ipost) con poteri di ordinaria e straordinaria amministrazione.
L’Ipost nasce come ente morale nel 1919 sotto il nome di Istituto di mutualità e previdenza, diventando Istituto postelegrafonici solo nel 1953. Oggi è l’ente di diritto pubblico non economico che gestisce le forme obbligatorie di previdenza e assistenza rivolte al personale dipendente di Poste italiane e delle società collegate. In base agli ultimi dati disponibili, eroga pensioni a 116.900 persone; gli iscritti al fondo sono oltre 157.200, tutti dipendenti con contratto a tempo indeterminato.