Il disco verde dal consiglio di amministrazione guidato da Vittorio Mincato è arrivato; ora il bilancio 2006 di Poste italiane deve essere sottoposto all’assemblea degli azionisti (composta per il 65% dal ministero all’Economia e Finanze e per il 35% dalla Cassa depositi e prestiti spa), convocata per il 27 aprile. Che, visti i numeri presentati, difficilmente voterà contro. I risultati -comunicano dalla società- “mettono a segno un utile netto quasi raddoppiato che sale a 675,6 milioni, in crescita del 93,6% (348,9 milioni nel 2005)”. Forte anche il miglioramento della gestione operativa, con un risultato che si attesta a 1,48 miliardi di euro (1 miliardo nel 2005), in sviluppo del 46%. I ricavi totali crescono a 17,1 miliardi, “grazie anche alla buona performance in tutti i segmenti di business”: servizi finanziari (+9,5%), postali (+2,5%) e assicurativi (+0,3%). L’utile netto della capogruppo è di 483 milioni, in aumento del 94,8% (248 milioni nel 2005). È Bancoposta che fa la parte del leone, grazie a 4,9 milioni di conti correnti (diventati 5 milioni nel marzo 2007), 5,6 milioni di carte di debito (oggi 6 milioni) e 2,8 milioni di carte prepagate Postepay a fine 2006 (raggiungeranno i 3 milioni nei prossimi giorni). In particolare, “è proseguito l’impegno a consolidare il posizionamento sul mercato di Bancoposta, attraverso un’ampia offerta di servizi dedicati a specifici segmenti di clientela: giovani, famiglie, immigrati, imprese”.
Poste italiane: per l’azienda è un 2006 da record
26 Mar 2007 17:52 - NEWS FROM ITALY