Un tabù che si è infranto. Così, il vicedirettore dell’Ansa, Riccardo Bodo, definisce il nuovo bilinguismo che emerge dagli ultimi francobolli italiani riguardanti il Trentino-Alto Adige – Südtirol.
“Il rapporto delle poste italiane con la lingua tedesca –spiega a «Vaccari news»- ha avuto alti e bassi legati a questioni di politica nazionale. Nel periodo dell’«annessione» del Sudtirolo dopo la Prima guerra mondiale si videro qualche emissione vagamente bilingue (francobolli in heller), la permanenza di molti annulli in tedesco o bilingui, qualche intero postale a formulario con la presenza della lingua tedesca. Poi, la lunga parentesi dell’italianizzazione forzosa durante il fascismo”.
Altra tappa nel periodo repubblicano, quando “il bilinguismo ricomparve tempestivamente sui timbri postali e sui moduli vaglia (che venivano considerati soltanto dei formulari) ma venne evitato sulle cartevalori di corrispondenza”.
“Solo in anni più recenti si è vista la lingua tedesca su un paio di cartoline postali dedicate a manifestazioni filateliche, ad esempio quella per la «Juniorphil ‘97», svoltasi a Merano-Meran. Per i francobolli, al contrario, nello stesso arco temporale i nomi dei luoghi sono restati rigorosamente solo in italiano (ad esempio, il 550 lire dedicato a Merano del 1986 o il 600 lire per Braies-Prags del 1992), suscitando anche qualche protesta di sindaci altoatesini”. Infine, l’episodio della cartolina prioritaria gratuita del 1999, un intero “sui generis”.
Se l’atteggiamento dovesse proseguire, è probabile che l’anno prossimo ci si ricordi anche del francese. In calendario, per la serie delle Regioni, vi è infatti l’omaggio dentellato a quella che l’articolo 116 della Costituzione definisce Valle d’Aosta - Vallée d’Aoste.