I disservizi a causa di ferie o malattia dei portalettere potrebbero essere un ricordo del passato. È, perlomeno, uno degli obiettivi che la recente intesa tra Poste italiane e le organizzazioni sindacali intende affrontare.

Questo grazie alle “sportellizzazioni” (cioè il passaggio del personale con funzioni di recapito alla sportelleria) e ad un’impostazione diversa della rete, che prevede maggiore integrazione e flessibilità fra gli uffici esistenti in un medesimo bacino: non più “un ufficio postale che vive per conto suo”, ma una zona di servizio con un ufficio polo, in grado di gestire le esigenze di tutte le sedi che vi fanno riferimento.

Non sono che alcune delle novità, mirate ad affrontare tre sfide: il piano di impresa 2007-2009, il contratto collettivo nazionale di lavoro 2007-2010 e la piena liberalizzazione del mercato postale, attesa per il 2009.

Cambia anche il sistema di recapito che, insieme alla raccolta, è la fase dove la manualità risulta più marcata. Ora è stato ripensato in “tre articolazioni tra loro integrate”: recapito universale, recapito dedicato e consegne speciali.

Due, in particolare, le aree che la società di Massimo Sarmi intende implementare: la sala consulenza (dove vengono trattati i prodotti finanziari) e i “Ptbusiness” (rivolti alle piccole e medie imprese). Gli uffici, inoltre, saranno classificati secondo “il potenziale commerciale della zona”.

Rivista, infine, l’organizzazione del trasporto aereo, adesso lasciato a due “hub” specializzati: Montichiari (Brescia) per il nord e Fiumicino (Roma) per il resto del Paese.