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Il postiglione secondo la ricostruzione effettuata da Maurizio Prosperi (in costume) durante la manifestazione «San Marino 2007», mentre consegna il dispaccio ad Ottaviano Rossi
Il postiglione secondo la ricostruzione effettuata da Maurizio Prosperi (in costume) durante la manifestazione «San Marino 2007», mentre consegna il dispaccio ad Ottaviano Rossi

Si chiamava Giulio Franchini il primo postiglione di San Marino. La persona cioè che dopo il 1607, anno di istituzione del servizio, due volte la settimana scendeva a piedi da San Marino a Rimini per scambiare le lettere contenute nella bolgetta, impiegando dalle tre alle quattro ore e ritornando indietro nella stessa giornata. Il servizio, prima di essere sostituito dalla diligenza a cavallo, è durato 272 anni, coinvolgendo sedici, o forse diciassette, persone.

Sono alcune delle informazioni svelate dal vicedirettore dell’Istituto di studi storici postali Bruno Crevato-Selvaggi durante la conversazione “Dal postiglione alla rete”, organizzata in questo fine settimana dall’Azienda autonoma di stato filatelica e numismatica, rappresentata durante l’incontro dal direttore, Ottaviano Rossi.

L’avvio del servizio -ha fra l’altro precisato lo storico Velter Casali- rientra nel tentativo di inserirsi nel contesto politico e diplomatico che ha caratterizzato l’Italia del Seicento. Un periodo abbastanza tranquillo, pur con i problemi ereditati dal passato ed un’economia che qualche volta non permetteva di raggiungere l’autosufficienza alimentare.

Il presidente dell’Accademia italiana di filatelia e storia postale, Franco Filanci, ha ricordato uno dei massimi esperti di posta sammarinese, Alessandro Glaray. Insieme, hanno contribuito a divulgare gli aspetti meno conosciuti che contraddistinguono la posta sul monte Titano, ricca di elementi interessanti e persino qualche primato. I francobolli, valorizzati dal primo “promoter” specializzato, Otto Bickel, hanno permesso di far conoscere San Marino al mondo.

La produzione locale offre aspetti interessanti anche a livello di interi, come ha ricordato il presidente dell’Unione filatelisti interofili, Carlo Sopracordevole: il 2007 segna, fra l’altro, i 125 anni della prima cartolina postale nazionale.

Dagli studi tradizionali alle potenzialità dell’elettronica: ora gli antichi documenti che si sono salvati possono essere esaminati da tutti, grazie ad un progetto presentato dal direttore dell’Archivio di stato di San Marino, Michele Conti. On-line vi sono cinquemila lettere tra 1360 e 1550: l’intera documentazione di quel periodo posseduta dalla struttura, scannerizzata in modo da essere esaminata su entrambi i lati, senza dover ricorrere alla consultazione fisica.

I relatori della conversazione: da sinistra, Velter Casali, Michele Conti, Ottaviano Rossi, Carlo Sopracordevole, Franco Filanci e Bruno Crevato-Selvaggi
I relatori della conversazione: da sinistra, Velter Casali, Michele Conti, Ottaviano Rossi, Carlo Sopracordevole, Franco Filanci e Bruno Crevato-Selvaggi



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