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editor Fabio Bonacina

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Con 512 voti favorevoli, 155 contrari e 13 astensioni, il Parlamento Europeo ha oggi pomeriggio votato la proposta di direttiva riguardante il completamento del mercato interno nell’ambito dei servizi postali. Proposta che, fra l’altro, accoglie un compromesso: rinviare dall’1 gennaio 2009 -termine definito dalla Commissione- all’1 gennaio 2011 la concorrenza per gli invii che pesano meno di 50 grammi.

L’emendamento –precisano da Strasburgo- nasce dalla precisa indicazione contenuta nell’attuale normativa europea in materia di servizi postali, che stabilisce un calendario per i passi successivi del processo, avviato nel 1997.

In base agli accordi ora rimodulati, dal 2011 gli Stati membri “non potranno più concedere né mantenere in vigore diritti esclusivi o speciali per l'instaurazione o la fornitura di servizi postali”. Confermata la possibilità di finanziare la fornitura del servizio universale nel caso non fosse economicamente remunerativa.

Altri due anni di dilazione potranno essere riconosciuti agli ultimi entrati nell’Ue o ai Paesi “scarsamente popolati e di limitata superficie geografica... ovvero con una topografia particolarmente difficile, specialmente quelli con un elevato numero di isole”.

Resta impregiudicato “il diritto degli Stati membri di incorporare nella loro legislazione nazionale disposizioni specifiche applicabili ai fornitori del servizio universale, «secondo criteri oggettivi, proporzionati e non discriminatori, in funzione delle esigenze operative del servizio universale». Come anche di provvedere, conformemente alla loro legislazione nazionale, al collocamento di cassette postali sulla via pubblica, all’emissione di francobolli e al servizio di invii raccomandati utilizzato nelle procedure amministrative e giudiziarie, in funzione delle esigenze operative del servizio universale”.

Ora la parola ritorna al Consiglio, dove si fronteggiano realtà a favore della rapida liberalizzazione (come Germania, Paesi Bassi e Regno Unito) ed altre più restie (fra cui Francia, Grecia ed Italia).

Scivola di due anni il termine per liberalizzare il mercato postale
Scivola di due anni il termine per liberalizzare il mercato postale



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