Un testo forte, forse troppo. E questo senza voler entrare nel merito storico e politico della vicenda che sottintende. Va da sé, però, che quel “Fiume - Terra orientale già italiana”, subito evidente sulla carta valore, richiama alla memoria pagine tristi italiane, croate e, più in generale, europee. Il francobollo -precisano da Poste- è “dedicato alla città di Fiume quale «Terra orientale già italiana»” e rientra nel filone varato quattro anni fa per riconoscere il ruolo storico e la presenza della comunità tricolore sull’altra sponda dell’Adriatico. Il dentello uscirà il 30 ottobre e vale 65 centesimi, il taglio giusto per spedire una lettera in Europa e nel Mediterraneo. Anche la vignetta propone un’immagine... difficile. L’edificio raffigurato è ora la sede del Museo marittimo e storico del litorale croato, ma un tempo fu il palazzo del Governatore, proprio quello che l’Italia cannoneggiò dopo il Trattato di Rapallo (12 novembre 1920) e l’accordo con la futura Jugoslavia. All’interno dell'edificio vi erano Gabriele D’Annunzio ed i suoi uomini, che si rifiutavano di riconoscere lo status di “città libera” concordato per Fiume. La battaglia tra Italia e legionari iniziò il 24 dicembre e durò cinque giorni, registrando morti e feriti. Lo stesso “Vate” la definì il “Natale di sangue”. “Nel periodo dannunziano -ricorda Bruno Crevato-Selvaggi attraverso «Il Regno d’Italia nella posta e nella filatelia»- furono prodotti diversi francobolli, sia sovrastampando i precedenti sia preparandone alcuni di nuova concezione, realizzati con gusto artistico ed intenti celebrativi e propagandistici, con esiti di grande efficacia espressiva e d’indubbia innovazione grafica”. L’annullo primo giorno del nuovo esemplare sarà impiegato allo spazio filatelia di Milano e all’ufficio di Trieste centro.
Scelta poco diplomatica per Fiume
01 Ott 2007 17:55 - ITALIAN ISSUES