Il bozzetto non è ancora stato diramato ufficialmente, ma è molto probabile che anche il 60 centesimi atteso il 12 novembre per festeggiare il secolo della casa editrice Mondadori consista nel semplice logo, adattato per il centenario.
Niente riferimenti al fondatore, Arnoldo Mondadori, che un secolo fa, diciottenne, avviò l’attività editoriale pubblicando il periodico “Luce!”. E niente pile di libri, scelta adottata con il 450 lire del 14 ottobre 1989, tassello di una serie destinata a promuovere il lavoro italiano.
La scelta dell’immagine è anticipata dall’annullo primo giorno; verrà impiegato presso l’ufficio postale di Segrate (Milano), comune che ospita la sede centrale.
Oggi il gruppo -ricordano dall’interno- conta oltre cinquanta società controllate e collegate, italiane ed estere. Copre tutto l’arco di attività dell’editoria, dalla creazione dei prodotti alla stampa, commercializzazione e distribuzione. L’obiettivo è “favorire la diffusione della cultura e delle idee, con una produzione che tocca ogni genere e raggiunge tutti i lettori, facendo convivere l’amore per la cultura e per la qualità editoriale con le leggi del mercato, la propensione ad intuire e anticipare i cambiamenti con il rispetto e la tutela dei valori che stanno alla base del ruolo dell’editore nella società civile”.