Mondiale sì, mondiale come. Dopo aver sentito gli altri rappresentanti della filatelia organizzata, “Vaccari news” dà spazio al presidente dell’Unione stampa filatelica italiana, Renato Russo.
“Di certo -commenta- nel difficile momento che vive il collezionismo filatelico una forte azione promozionale è opportuna e necessaria. Non siamo convinti, però, che una esposizione mondiale sia il mezzo più efficace. Soprattutto se è una «mondiale» organizzata secondo i vieti e ingessanti regolamenti della Fip, concepiti e modulati per interessi commerciali particolari e caratterizzati dallo sbafo più intollerabile. In verità non sappiano neanche se nel 2009 questa esposizione si terrà. Comunque è probabile, visti gli appoggi politici di cui gode”.
L’amministratore delegato, Massimo Sarmi, “ha dato, infatti, la disponibilità di Poste italiane, a condizione che una approfondita verifica del piano finanziario, da farsi, dia riscontri positivi. Ricordiamo tuttavia che non si può ragionevolmente sostenere che una «mondiale» Fip possa costare meno di dodici-quindici milioni di euro. Cioè circa trenta miliardi delle vecchie lire. Con quale risultato, visto che alla fine si rivelerebbe un evento riservato prevalentemente, se non esclusivamente, a quanti collezionisti già sono? Noi pensiamo che con molto, molto meno si possano ottenere grandi risultati: semplicemente investendo almeno tre-quattro milioni di euro in una ben progettata campagna promozionale, della durata di almeno un anno, rivolta al grande pubblico. Ovviamente utilizzando i media di informazione, carta stampata e radiotelevisione. Ed alla fine si potrebbero spendere un paio di milioni di euro per una bella ed originale kermesse che porti i nuovi collezionisti catturati a diretto contatto con il mondo dei francobolli”.
“E ricordino tutti -conclude Renato Russo- che non è il momento di dilettanti più o meno allo sbaraglio e di «volontari» dagli interessi spesso miserrimi quanto inconfessabili. Qualunque iniziativa si intraprenda per promuovere il collezionismo di francobolli essa va affidata a pochi ma autentici professionisti del settore. Tanto più che il 2009 è sin troppo vicino. Ed i professionisti seri ed onesti si pagano”.