Un vero e proprio ufficio era stato allestito, nel 1956, alla prima “Mostra della meccanizzazione postale della Comunità Europea”, ed ancora oggi il Museo storico pt conserva l’immagine, mentre un set completo -che ogni tanto viene esposto in qualche mostra- è caratterizzato dal numero 51 e si trova presso l’Archivio storico di Poste italiane a Torino, conservato da Fulvio Crivellari. Un altro, con il numero 23, è collocato a Trieste, esposto presso il Museo postale e telegrafico della Mitteleuropa.
Ma fa un certo effetto sapere che gli... archeologici della società ne hanno appena scovati altri due. Uno di questi, pulito e rimesso in ordine, verrà mostrato il 12 dicembre ai più importanti clienti di Poste italiane a Venezia.
È l’ufficio postale militare numero 2: quattro casse che, in pochissimo tempo, permettevano di allestire una vera e propria postazione, dotata di tutto il necessario: dai tavolini su cui lavorare agli sgabelli, dal casellario a soffietto all’insegna e alla tenda, sotto la quale insediarsi. Senza naturalmente dimenticare i piccoli oggetti, compresi pennini, spilli, inchiostri, bolli, gomme, sacchi, cassetta, lanterna e bilancia.
“Abbiamo trovato le casse -spiega a «Vaccari news», dall’Archivio storico di Poste italiane veneziano, Mario Coglitore- in un deposito dell’ex direzione provinciale, adesso filiale, di Verona. Le stiamo esaminando per capirne le vicende che, a giudicare dalle condizioni, sono state piuttosto tribolate. Si tratta di un ritrovamento importante. A nostra conoscenza, non esistono altri uffici, se si esclude una decina di casse incomplete a Bologna, conservate nella filiale”.
“I set originali datano ad almeno settant’anni fa, come testimoniano numerosi oggetti risalenti al Regno, prima di tutto i sacchi. Nel dopoguerra vennero ricomposti e aggiornati: vi sono dei moduli stampati nel 1951 ed anche altri strumenti tradiscono una datazione successiva al conflitto, come lo stemma repubblicano presente nel cartello. Probabilmente, vennero ripristinati per un possibile uso durante la Guerra fredda”.
Il secondo ufficio, ancora da mettere in ordine e rimasto a Verona, è il numero 5.
“Ora -conclude Mario Coglitore- cercheremo di dare una sede adeguata al pm 2, che ne permetta la valorizzazione. Nel frattempo verrà conservato all’Archivio storico di Venezia”. Per contatti con l’Archivio telefonare al numero 041.24.04.164.