“Forte disapprovazione” e “profonda insoddisfazione”: sono questi i termini impiegati dal ministero croato agli Affari esteri e all’integrazione europea per l’emissione del francobollo “Fiume - Terra orientale già italiana”.
La reazione ufficiale al debutto del 65 centesimi non si è fatta più attendere. Se tra ottobre e novembre le lamentele si sono sviluppate soprattutto nell’ambito felpato delle diplomazie, ora -a carta valore distribuita- il dicastero slavo è uscito con una nota ufficiale di protesta, diretta a Roma.
Nell’ottobre scorso -precisa il testo- “dopo aver appreso l’intenzione di emettere il francobollo, il ministero agli Affari esteri e all’integrazione europea sottolineò l’inaccettabilità dell’atto”, cosa che fece bloccare l’emissione e la conseguente presentazione pubblica.
Detto tutto questo -prosegue Zagabria- “è sorprendente che il francobollo abbia visto la luce, nonostante la posizione della Croazia verso un atto, da parte italiana, che ritiene inappropriato e che va contro lo spirito di amicizia e di buon vicinato”. La Farnesina -conclude- è chiamata ad informare ancora una volta sulla posizione croata, “e a prendere misure adeguate per evitare l’ulteriore distribuzione del francobollo”.