Sakiet Sidi Youcef, Tunisia. Un villaggio al confine occidentale che, mezzo secolo fa, diventò teatro dell’orrore. Coinvolto, suo malgrado, nella guerra tra Algeria e Francia.
Il conflitto contro Parigi -ricordano ora da Algeri- durava già da tre anni. In seguito allo scacco subito attraverso numerose operazioni militari, l’esercito coloniale bombardò il piccolo centro, utilizzato come retrovia degli insorti per curare i feriti.
Già nei mesi precedenti la località fu oggetto di aggressioni aeree, la prima tra l’1 e il 2 ottobre 1957, la seconda il 30 gennaio 1958. Ma il grosso doveva ancora arrivare, e giunse in una giornata di riposo e mercato, l’8 febbraio successivo. Sul terreno rimasero 79 morti, ed altre 130 persone vennero ferite. Senza considerare i pesanti danni materiali.
Domani arriverà il ricordo dentellato, con l’emissione congiunta che propone il monumento commemorativo. L’Algeria firma un taglio da 15 dinari e la Tunisia uno da 250 millesimi.
L’episodio venne ricordato già dieci anni fa. L’8 febbraio 1998 Algeri propose un 5 dinari, riproducente un velivolo francese nell’atto di bombardare (soggetto che a Parigi non fu gradito). Meno cruento risultò il 250 millesimi di Tunisi, con, un’altra volta, l’architettura commemorativa.