C’è anche il contrastato Tibet, ma è quello che, tra 1912 e 1959, ha avuto produzioni postali autonome, racchiuse in un paio di paginette. È il nuovo catalogo Michel interamente e solamente dedicato alla Cina. Quindi, l’area continentale, Formosa, lo stato fantoccio del Manchukuo, le emissioni di Hong Kong e Macao dal periodo coloniale in poi.
Area interessante, dal punto di vista politico, finanziario e non solo. “La crescita economica -confermano dalla casa editrice- ha anche un significativo effetto sui francobolli emessi”, e il mercato lo dimostra. La performance migliore è data da un esemplare emesso nel 1980 per l’“Anno della scimmia”, del quale circolano persino falsi. Ventotto anni fa trattato ad un quarto di marco, oggi vale 500,00 euro, con una crescita di circa quattromila volte. Meno vistosi, ma certo da sottolineare, sono diversi altri casi che, rispetto all’edizione precedente del 2006, sono stati ritoccati fino a raddoppiare.
Scritto al solito in tedesco, il volume valuta ora le buste primo giorno della Repubblica Popolare. Si compone di 640 pagine illustrate in bianco e nero e costa in Italia 55,00 euro. Quarantamila le quotazioni inserite.