Sono 3.515 pagine, organizzate per ufficio, da Alessandria Centro in poi. Un elenco sterminato di numeri ed aggiornato al 16 febbraio. Identifica i libretti di risparmio postale che oggi hanno almeno 100,00 euro e non più movimentati da almeno dieci anni. In questo lasso di tempo sono cambiati, magari, gli immobili, il personale, i sistemi di registrazione, ma i documenti sono rimasti fermi.
Così come prevede la legge, ora gli aventi diritto hanno tempo fino al 26 agosto, recandosi in qualsiasi sportello di Poste italiane o telefonando all’800.00.33.22, per manifestare la volontà di mantenere il rapporto in vita. In caso contrario, le somme verranno devolute al fondo introdotto dalla legge finanziaria del 2006 e servirà “per indennizzare i risparmiatori che, investendo sul mercato finanziario, sono rimasti vittime di frodi finanziarie e che hanno sofferto un danno ingiusto non altrimenti risarcito”.
Secondo gli esperti, si tratta di grandezze notevoli (se confrontate a quanto finora rivelato dalle banche) e giunte pressoché inattese.