C’è chi lo ritiene un terrorista (fu accusato, tra l’altro, di essere fra i responsabili degli attacchi suicidi nel Libano degli anni Ottanta) e chi un martire. Un mito della Resistenza islamica -come si legge sulla busta collegata- cui dedicare un francobollo, dove figura in uniforme militare. Ancora una volta, la cronaca mostra i... denti a scopo di propaganda: è stato presentato ieri il francobollo iraniano per Imad Mughniyeh, il comandante di Hezbollah ucciso il 12 febbraio da un’autobomba a Damasco.
Alla cerimonia -riporta l’agenzia di stampa Irna- hanno partecipato il ministro delle Poste e comunicazioni Mohammad Soleimani e il generale Yahya Rahim Safavi, già a capo dei Guardiani della Rivoluzione.
Non è la prima volta che Teheran impiega il sistema postale a fini politici. Già nel 1984, nella pubblicazione ufficiale “Quinto anniversario della vittoriosa Rivoluzione islamica dell’Iran”, precisò che “ogni francobollo scaturisce dall’analisi di alcuni avvenimenti attinenti la Rivoluzione islamica”. Tra le produzioni che fecero più scalpore figurano quelle per Khaled Islambuli, balzato alle cronache per aver ucciso il presidente egiziano Sadat, e per la presa dell’Ambasciata statunitense. Diverse, inoltre, sono le cartevalori contro Israele e l’Irak di Saddam Hussein.