Mentre Bruxelles dice no agli aiuti pubblici per sostenere l’Alitalia, Lussemburgo e Spagna guardano al percorso che ha portato all’unificazione continentale e alle sue tappe.
Il Granducato ricorda oggi la Banca europea per gli investimenti, creata mezzo secolo fa nel quadro dei Trattati di Roma per finanziare i progetti che mirano allo sviluppo economico e sociale dei Paesi membri. Se la Bei è protagonista di un francobollo da 70 centesimi, un secondo, in vendita a 1,00 euro tondo, sottolinea i dieci anni dell’Eurosistema. Questo comprende la Banca centrale europea e le Banche centrali nazionali degli Stati (fra cui l’Italia) che hanno aderito all’euro; il suo scopo è definire e mettere in opera la politica monetaria necessaria a mantenere la stabilità dei prezzi. Una diversa funzione rispetto al Sistema europeo di banche centrali (Sebc), che è composto dalla Bce e dalle Banche centrali di tutti i ventisette Paesi Ue. I due gruppi di lavoro dovranno coesistere fino a quando ci saranno membri che non aderiscono alla moneta comune.
Domani sarà la volta della Spagna, che con un 60 centesimi ricorderà un altro giro di boa: i cinquant’anni compiuti dal Parlamento Europeo. Cominciò ad operare nel marzo 1958 con 142 rappresentanti, nominati dai sei Paesi fondatori della Comunità (Belgio, Francia, Germania Federale, Italia, Lussemburgo e Paesi Bassi). Solo dal 1979 la scelta dei deputati sarebbe stata demandata agli elettori. Oggi i delegati sono 785; il rinnovo è atteso per l’anno prossimo.