Francobolli non ne risultano (anche se la rivista “Cronaca filatelica”, nel 1982, prese in giro i suoi lettori annunciando l’imminente uscita di un foglietto, il primo per l’Italia), ma cartoline per il “pesce d’aprile” sì.
Una delle quali è citata da Carlo Sopracordevole nell’ultimo numero del “Gazzettino illustrato”, il mensile di Venezia. Sui giornali -scrive- “state leggendo qualcosa di stravagante? Venite a conoscenza di una storia strana, bella o meno che sia? Vi raccontano qualcosa di curioso, di bizzarro ma non troppo credibile? Beh, forse è bene che diate un’occhiata al calendario...”.
La cartolina segnalata, dall’apparenza inoffensiva, mostra una elegante signora con in mano l’animale acquatico. Solo in un angolo si legge il testo che richiama la giornata. “È stata prodotta -spiega- ai primi del Novecento in Francia ed appartiene ad una serie che propone almeno altri tre soggetti simili. Si vedono donne o bambine, accompagnate da pesci o canne da pesca e slogan ammiccanti”.
Carlo Sopracordevole è appassionato a questo genere di idee. “Tre anni fa -ricorda- a «Milanofil» ero stato appena riconfermato presidente dell’Unione filatelisti interofili e il 31 marzo spedii una mail ai soci, comunicando che il Tar della Lombardia aveva avanzato osservazioni sul voto. Per questo era necessario trovarsi d’urgenza ed affrontare il problema. Naturalmente, l’incontro era fissato per il giorno successivo: nessuno si è presentato, ma in tanti ci sono caduti, telefonandomi immediatamente”.