Anche la “Gazzetta ufficiale” formalizza gli ultimi avvicendamenti a livello di ministeri, pubblicando il decreto legge n°85 del 16 maggio. Il dicastero dello Sviluppo economico, ad esempio, mantiene la precedente denominazione e non cambia, come invece prevedeva la finanziaria 2008, in Attività produttive.
Ben più significativa è la scomparsa del ministero alle Comunicazioni, le cui funzioni, “con le inerenti risorse finanziarie, strumentali e di personale”, sono trasferite, come si sapeva, al ministero dello Sviluppo economico.
Il provvedimento stabilisce anche una... cura dimagrante a sfondo monetario: al termine del processo di riorganizzazione, la somma riguardante le spese strumentali e di funzionamento previste rispettivamente per i ministeri di origine e quelli di destinazione dovrà essere ridotta almeno del 20%.