Al via “Poste aperte”, l’idea nata per far conoscere ai figli dei dipendenti cosa fanno mamma e papà. L’edizione 2008, in calendario in tutta Italia il 22 maggio, verrà sottolineata da una considerevole quantità di annulli, tutti uguali: per ora ne sono stati contati ventinove!
Più discreta è un’altra iniziativa, che il 15 maggio ha toccato Lecco, domani arriverà a Bergamo, dopodomani a Brescia e tra il 28 ed il 29 maggio coinvolgerà Lodi e Monza, con l’obiettivo di raggiungere tutte le diciannove filiali lombarde entro luglio. Si tratta di un’intera giornata dedicata al confronto interno ed esterno.
Prima, il country manager regionale, Gino Frastalli, con il suo staff incontrerà i referenti (compresi quelli alla filatelia) delle singole filiali, poi i direttori degli uffici postali. Tutti, insieme ai colleghi del business e della comunicazione, parteciperanno ad una tavola rotonda con un imprenditore e un giornalista locali, per capire la percezione che il mondo esterno ha di Poste italiane. Nel caso di Bergamo, gli interlocutori saranno il presidente dell’Associazione artigiani, Angelo Carrara, e un professionista dell’“Eco”. Gli obiettivi sono conoscersi meglio, porsi domande, spiegarsi.
Al di là delle facili polemiche su disservizi e scarsa attenzione, l’esperienza (già avviata nell’epoca di Corrado Passera e poi accantonata) viene considerata più utile della normale formazione, perché permette alla società di approfondire le esigenze del territorio e agli ospiti di sapere, per una volta in via ufficiale, quali sono i problemi riscontrati sul campo e le novità.