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editor Fabio Bonacina

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Gli eredi di Giorgio Tabarroni hanno consegnato il materiale al Museo del Risorgimento di Bologna, che ora sta lavorando alla digitalizzazione. La struttura dovrebbe spostarsi in una sede più ampia

Il direttore del Museo del Risorgimento di Bologna, Otello Sangiorgi
Il direttore del Museo del Risorgimento di Bologna, Otello Sangiorgi

Ne ha accennato nel suo intervento a Bazzano durante “Filatelica 2008”, ma “Vaccari news” ha voluto saperne di più. Così, il direttore del Museo del Risorgimento di Bologna, Otello Sangiorgi, tratteggia quale sarà lo sviluppo futuro della collezione di filatelia e storia postale messa a punto dal professor Giorgio Tabarroni, da circa un anno esposta in forma permanente nello stesso Museo.

“È in fase di avanzata realizzazione -precisa il direttore- un progetto per rendere consultabile localmente e on-line il materiale che non è esposto. Il progetto prevede la consultazione attraverso molteplici chiavi di ricerca, e oggi risulta tanto più opportuno, in quanto alla fine del 2007 è pervenuto al Museo un nuovo lotto di documenti di storia postale, relativo alle Isole Egee. Non potendo essere esposto materialmente, andrà ad arricchire le collezioni digitali presenti nel nostro sito web”.

“In base al calendario che ci siamo dati, entro questo mese dovremmo finire di digitalizzare il materiale e per settembre mettere a punto il database. A ottobre potremmo testare il sistema e, se tutto va bene, per fine anno la collezione virtuale dovrebbe essere fruibile”.

“Ho detto «se tutto va bene», perché in questi mesi è intervenuto un fatto nuovo. È stato approvato un progetto che prevede il riallestimento del nostro Museo nella prestigiosissima sede del palazzo Comunale. Si tratta di un progetto legato al 150° dell’Unità d’Italia, quindi occorrerà realizzarlo in tempi molto brevi. Questo significa che, se necessario, dovremmo dare la priorità assoluta al trasloco”.

Uno dei due armadi a pannelli estraibili in cui è custodita la parte della collezione di Giorgio Tabarroni esposta al pubblico
Uno dei due armadi a pannelli estraibili in cui è custodita la parte della collezione di Giorgio Tabarroni esposta al pubblico



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