Il portalettere? Sempre in movimento tra portone e portone a consegnare raccomandate, cartoline e giornali, ma informatizzato e... guidato a distanza, grazie al palmare.
Strumento, quest’ultimo, utile non solo per trovare la strada o il civico che non si conoscono (funzione di ausilio soprattutto per il personale nuovo o per coloro che temporaneamente debbono sostituire un collega), ma, a regime, per raccogliere in tempo reale i dati riguardanti le consegne.
Il progetto -precisano da Poste italiane- “prevede l’informatizzazione dei servizi di recapito erogati dalla rete dedicata e dalla rete delle consegne speciali (diventata rete mercato con l’ultimo accordo sul recapito)”.
In tre passi, la società sta puntando all’automazione del processo logistico, dotando il fattorino di un terminale. Nella prima fase (che dovrebbe scattare in queste settimane) il sistema riguarderà la posta registrata, principalmente raccomandate, assicurate e atti giudiziari. Per dicembre dovrebbe interessare i servizi postali in genere e dal maggio 2009 i pagamenti. Prevista, inoltre, la tracciatura a campione della corrispondenza non registrata.
Il palmare impiegato nella nuova sperimentazione è più piccolo e leggero di quello utilizzato in precedenza, ha un’autonomia di otto ore, display touch-screen, lettore di codice a barre mono e bidimensionale e lettore Rfid (identificazione a radiofrequenza) per i codici a barre non standard. È collegato ad una stampante mobile.
In base a quanto programmato, il progetto prevede di attrezzare, in più fasi, circa 11mila portalettere.