Un malore mentre si trovava in vacanza. Così è morto, ieri mattina, l’operatore commerciale Marco Pizzigoni. Trattava francobolli mondiali, sia novità che rari, e si era specializzato nel periodo classico tra il 1840 e il 1955, sul quale di recente aveva edito un catalogo specifico.
Ha un negozio a Milano, gestito insieme al figlio Matteo, in galleria Buenos Aires. Per molti anni è stato consigliere e poi, tra il novembre 2001 e la prima metà del 2003, presidente dell’Associazione filatelisti italiani professionisti. Ma è stato anche, tra 2002 e 2003, consigliere della Borsa filatelica nazionale, alla quale ha aderito nel 1968.
“Riteniamo doveroso ricordarlo -comunica l’Afip- per l’impegno e la passione che ha sempre profuso per lo sviluppo dell’attività della nostra associazione, nonché per la professionalità e competenza filatelica”. Il presidente, Carlo Catelani, ed il consiglio direttivo, rivolgono alla famiglia, alla moglie Rita e al figlio “tutto il loro cordoglio e la vicinanza dell’intera categoria”.
“Era -aggiunge l’attuale rappresentante della Borsa, Sebastiano Cilio- un commerciante all’antica, aveva un importante stock; sono sicuro che ha lasciato al figlio una buona professionalità”.
Dall’Unificato, Paolo Deambrosi lo ricorda come specialista nelle produzioni di area britannica e soprattutto statunitense. “Conosceva molto bene il mondo filatelico, perché seguiva sia le produzioni antiche che quelle moderne. Quando abbiamo realizzato il nostro primo catalogo sugli Usa, ci ha dato una grossa mano”.
Marco Pizzigoni era nato il 9 agosto 1947. La salma è stata cremata in Spagna; in questo momento sono in corso le pratiche per il rientro delle ceneri.