Il 2 ottobre la notizia della denuncia all’autorità giudiziaria per il reato di contraffazione e la diffusione di alcune delle immagini riguardanti i timbri individuati. Ora, la pubblicazione di tutti i circa 150 esemplari in metallo o in gomma creati dal pensionato fiorentino per ingannare i collezionisti. Per adesso le immagini, a buona definizione, sono disponibili nel sito dell’Associazione italiana collezionisti posta militare, che ha realizzato addirittura una sezione specifica chiamata “Falsi”. Ma presto il medesimo approfondimento sarà disponibile anche sulle pagine web della Federazione fra le società filateliche italiane. Il database serve -si legge in una nota- per “verificare l’autenticità dei timbri presenti sulla corrispondenza. Preme precisare che la corrispondenza del timbro deve essere perfetta quindi è possibile che la sola dicitura o conformazione del timbro non rappresenta elemento di falsità”. Qualora dovesse riscontrarsi un collegamento con impronte identiche a quelle indicate, occorre contattare urgentemente il Nucleo carabinieri tutela patrimonio culturale di Firenze (telefono 055.29.53.30 oppure e-mail tpcfinu@carabinieri.it), inviando “se possibile una fotografia del bene da verificare, generalità e indirizzo e-mail al quale rispondere e/o numero di telefono dove essere contattati”. La vicenda toscana rappresenta la prima applicazione della legge sui falsi di materiale non più in corso ad interesse filatelico.
Tutti i timbri falsificati
30 Ott 2008 06:15 - NEWS FROM ITALY
Il sito dell’Aicpm elenca le impronte create dal pensionato fiorentino denunciato all’autorità giudiziaria