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editor Fabio Bonacina

27272 news from 8/3/2003

Nel frattempo, Bruxelles ha respinto il ricorso presentato dall’Abi; la società di Massimo Sarmi non ha goduto, fra 2000 e 2006, di aiuti di Stato

Intanto che la Cassa depositi e prestiti attiva da oggi l’annunciato l’aumento degli interessi sui libretti di risparmio postale, la società guidata da Massimo Sarmi assicura il pubblico, poiché “i depositi aperti presso l’azienda sono garantiti dallo Stato”: per il 70% dal ministero dell’Economia e finanze e per il restante 30% dalla stessa Cassa.

Suggerisce, inoltre, i buoni fruttiferi, che possono essere sottoscritti in tutti gli oltre 14mila uffici postali e “garantiscono sempre la restituzione del capitale investito”. Il titolare può chiedere in ogni momento il rimborso dei fondi e degli interessi maturati.

Il meccanismo di capitalizzazione dei tassi è di tipo composto. Non vi sono spese di emissione, gestione o incasso. La ritenuta fiscale è del 12,50%. I buoni permettono di investire anche piccole somme, sono nominativi, non cedibili, non possono essere dati in pegno, sono trasferibili solo per successione a causa di morte e sono esenti dalla relativa imposta. Nessuna possibilità da parte di terzi di riscuoterli tramite semplice delega, ma soltanto mediante procura speciale o generale.

Sei i tipi disponibili: ordinari, indicizzati a scadenza, “Bfppremia”, a 18 mesi, indicizzati all’inflazione italiana e per i minorenni.

In questi giorni la società, inoltre, ha ottenuto il via libera da parte dell’Ue su un contenzioso del periodo 2000-2006. Il commissario europeo per la Concorrenza, Neelie Kroes, ha rigettato il ricorso presentato dall’Associazione bancaria italiana nel dicembre del 2005. Il punto contestato riguardava la remunerazione che l’azienda si era vista corrispondere dalla Cassa come commissione per il collocamento dei prodotti di risparmio: libretti postali, buoni fruttiferi postali e buoni cartacei. Dopo l’indagine avviata dalla Commissione nel novembre 2006, “è emerso -precisa Bruxelles- che la remunerazione era conforme alle condizioni di mercato e non conferiva quindi un vantaggio indebito a Poste italiane rispetto ai suoi concorrenti”. Dunque, l’azione “non costituisce aiuto di Stato”.

Poste italiane canta vittoria anche per un altro aspetto. “Emergono -ha spiegato Massimo Sarmi in un’intervista al settimanale «Il mondo»- cifre record per i prodotti postali: i conti correnti hanno fatto segnare dalla fine di settembre un aumento del 36%, i libretti del 120% fino al vero e proprio boom dei buoni fruttiferi la cui raccolta è cresciuta in questo ultimo periodo del 280% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente”.

Diverse le notizie che negli ultimi giorni hanno interessato il risparmio postale
Diverse le notizie che negli ultimi giorni hanno interessato il risparmio postale



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