L’accordo quadro con Poste italiane è stato sottoscritto, ma non è che la partenza. È il primo passo affinché San Marino possa guardare al futuro, dopo aver superato in tutti i suoi aspetti la Convenzione del 5 maggio 1923, quella che -si legge nel testo dell’epoca- “volendo unificare, migliorandoli in parte, i diversi accordi che regolano i rapporti postali fra i due Stati”, venne firmata dai rappresentanti governativi della “serenissima Repubblica” e del re d’Italia.
“Credo superfluo evidenziare -fa un bilancio dal monte Titano il segretario di stato per le Finanze uscente, Stefano Macina, nell’intervista a «Vaccari news»- che le condizioni stabilite in quella Convenzione sono largamente superate” e le premesse al recente accordo quadro che coinvolge Poste italiane spa e Poste sammarinesi “evidenziano e focalizzano le questioni”.
Il principale vantaggio per San Marino è “sostenere l’avvio del processo di modernizzazione e sviluppo del servizio postale in tutti i settori, compresi i servizi finanziari che, infatti, rappresentano l’elemento di novità”. Gli accordi che costituiranno parte integrante dell’intesa “impegnano le parti a predisporre una disciplina e una regolamentazione dei loro rapporti per la corrispondenza, i pacchi espresso e servizi celeri, le comunicazioni elettroniche, i servizi postali on-line, i servizi finanziari postali”.
Questi ultimi sono stati i temi protagonisti al recente 24° Congresso dell’Upu, i cui lavori “hanno affrontato il nuovo trattato che sarà alla base delle operazioni finanziarie, cartacee ed elettroniche. In sintesi credo che il rinnovato rapporto con l’Upu, rinvigorito dall’attiva partecipazione al Congresso e dall’incontro con il suo direttore generale e, in particolare, quello con Poste italiane, ci permetteranno di proseguire con efficacia ed efficienza nell’ammodernamento ed espansione dei servizi postali sammarinesi”.
Il cammino verrà ripreso dopo le elezioni politiche, in calendario per il 9 novembre.