Ci sarà anche il comitato di monitoraggio sulla qualità del servizio, “composto in modo paritetico” da rappresentanti dell’Autorità di regolamentazione (oggi il dicastero guidato da Claudio Scajola) e dalla azienda incaricata del servizio universale, ossia Poste italiane. Il suo compito è analizzare e valutare su base mensile gli andamenti e le cause degli eventuali scostamenti rispetto agli obiettivi concordati. È uno dei disposti contenuti nel contratto di programma sottoscritto fra ministero allo Sviluppo economico, di concerto con quello ad Economia e finanze, e la stessa società per azioni. Rappresenta, forse, una delle risposte ufficiali alle numerose lamentele che periodicamente caratterizzano il servizio e che coinvolgono privati cittadini, associazioni, rappresentanti dei sindacati, enti territoriali. E questo nonostante i controlli statistici effettuati, i cui criteri a campione sono stati messi in dubbio, due anni fa, persino dalla Corte dei conti. Tanto è vero che è previsto l’impiego di ulteriori indicatori, “con particolare riferimento a quelli concernenti la distribuzione degli uffici postali sul territorio, orari di apertura degli sportelli rispetto alle prestazioni richieste, ai tempi di erogazione del servizio, in coerenza con gli impegni assunti nella Carta della qualità e anche alla luce delle risultanze di apposite indagini presso gli utilizzatori del servizio”. Organizzato in quindici articoli, il documento si riferisce nominalmente al triennio 2006-2008. Ma resterà efficace -ed è qui il punto chiave- fino alla data di entrata in vigore della successiva intesa. L’accordo richiama, fra l’altro, i tetti limite per le consegne già introdotti nel 2006 e validi per il periodo considerato. Nel caso ci siano scostamenti sensibili, Poste italiane è costretta, come è avvenuto nel passato, a pagare una penale fino a 500mila euro per ogni mezzo punto percentuale di variazione negativa, anche se sono previste eccezioni. Fissati, inoltre, ulteriori parametri. Gli obiettivi di qualità riguardanti le corrispondenze non massive “J+1” prevedono livelli minimi da conseguire in funzione del tipo di tratta. Tali valori per il 2007 sono: urbana 89%, provinciale 85%, regionale 85% ed extraregionale 80%; per il 2008 risultano tutti elevati di mezzo punto. Previsto, infine, un comitato di conciliazione, anche questo composto da rappresentanti di ministero e spa, per “risolvere le controversie relative a reiterati casi di mancato rispetto degli obblighi e adempimenti previsti” dal contratto. Intanto, si segnalano ancora disagi. Questa volta a Milano, dove uno degli appaltatori esterni avrebbe provocato l’accumularsi di trentamila raccomandate da consegnare.
In arrivo il comitato di monitoraggio
06 Nov 2008 14:03 - NEWS FROM ITALY
Il suo compito è verificare la qualità del servizio; lo prevede il contratto di programma sottoscritto tra ministero allo Sviluppo economico e Poste