Non solo il 550 lire con il volto di Carlo Goldoni, realizzato da Dario Fo per San Marino ed uscito il 17 settembre 1993. Il rapporto tra le cartevalori postali e il Nobel letterario ha un’appendice -sia pure mancata- italiana. Originata da una interrogazione parlamentare, risalente al 15 ottobre 1997, per chiedere al ministro alle Comunicazioni, allora Antonio Maccanico, se non ritenesse opportuno “emanare al più presto un francobollo commemorativo” per l’attribuzione del Nobel, poiché “solo pochi italiani nell’ultimo secolo hanno avuto tale importante riconoscimento”. A firmare la richiesta fu il senatore Antonio Tomassini (Forza Italia) il quale, in una lettera scritta il 16 ottobre di quell’anno allo stesso artista, precisò che “pur avendo sentimenti e cultura decisamente diversi dai suoi, sono un suo assiduo spettatore ed ammiratore”.
Il responsabile del dicastero rispose, il 7 settembre 1998, dicendo che il suggerimento “appare difficilmente realizzabile, tenuto conto che da alcuni anni è stato adottato il criterio di contenere entro limiti ristretti le emissioni filateliche celebrative e commemorative che, peraltro, non si riferiscono mai a persone viventi ad esclusione di re, regine o capi di stato” (e pontefici, ndr). La richiesta -promise- sarebbe stata comunque sottoposta all’esame della Consulta per la filatelia, “anche se, va sottolineato, non sono stati mai emessi francobolli celebrativi in caso di assegnazione di premi Nobel a cittadini italiani”.
La proposta dentellata, dunque, rimase lettera morta, ma nel frattempo qualche altra amministrazione ha ripreso l’idea. Come lo Zambia, che l’11 febbraio 2002 lo ha ricordato con un 2.000 kwacha, all’interno di una maxi serie da diciotto esemplari e tre foglietti dedicata al secolo del Premio.
Ieri, invece, è arrivata l’attesa emissione svedese, tenuta a battesimo dallo stesso protagonista. Due i francobolli da 11 corone che contiene: uno con il ritratto, l’altro con l’immagine del diploma, creata undici anni fa da Bo Larsson. Le cartevalori sono inserite in un foglietto, con altre tre eloquenti espressioni dell’autore italiano. “I francobolli -ha commentato lo stesso Dario Fo- sono stati realizzati con grande professionalità artistica; sento che mi riflettono chiaramente, sia come persona, sia come un tutto”.