Non solo le attività diplomatiche causate dall’operazione israeliana “Piombo fuso”, in corso in questi giorni a Gaza. Un’altra carta, non semplicemente simbolica, potrebbe essere giocata tra pacchi e raccomandate. Il punto di riferimento è il 30 marzo in occasione della “Giornata della terra”, iniziativa annuale di protesta contro l’occupazione dei territori palestinesi. La proposta riguarda un’emissione congiunta mirata a sostenere la causa e ad aiutare nei fatti l’Amministrazione postale palestinese, devolvendole i ricavati della vendita dei francobolli.
È il suggerimento che viene dalla Commissione araba permanente delle poste (Capp), la struttura che ha sostituito l’Unione postale araba ed ha come riferimento la Lega araba.
Intanto, si fanno i bilanci del progetto 2008, primo episodio di un percorso che guarda all’esperienza accumulata dall’Unione postale di Americhe, Spagna e Portogallo (Upaep) e soprattutto da quella ottenuta nel Vecchio continente, prima con la Conferenza europea delle amministrazioni delle poste e delle telecomunicazioni (Cept) ed ora con PostEurop.
Un’idea, per tornare a sud del Mediterraneo, certo non nuova, che si potrebbe caratterizzare con un’emissione congiunta almeno ogni tre anni per sensibilizzare il pubblico sul patrimonio culturale e sul destino comuni. Ma -spiega l’esperto algerino Med Achour Ali Ahmed- i tentativi di passare dall’ipotesi ai fatti “si sono sempre scontrati con la complessità dei rapporti fra questi Paesi e con la mancanza di professionalità” che affligge la maggior parte dei servizi filatelici.
Così, nel 2008 non è andata benissimo. L’obiettivo era promuovere la “Giornata della posta araba”, che si celebra ogni 3 agosto per ricordare la prima riunione della Commissione postale della Lega, svoltasi in Libano quel giorno del 1946. Due i piani presentati, provenienti da Egitto e Qatar; la Capp ha scelto il secondo, dovuto al direttore della struttura filatelica nazionale Khalid Fikri. Consiste in una coppia di francobolli se-tenant in foglietto con l’emblema della Lega, il piccione su una mappa geografica e una carovana di dromedari. Animali emblematici, utilizzati per ricordare il trasporto di posta, merci e persone nel passato.
Dei ventidue Paesi membri, quindici dei quali presenti alla riunione di avvio, solo nove (Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Egitto, Libano, Marocco, Qatar, Siria, Sudan e Tunisia) sono noti per avere aderito, e neanche tutti sono arrivati agli sportelli con le cartevalori nel giorno concordato. Pure il soggetto non è stato esattamente condiviso. Sia per dettagli grafici (il logo della serie di Sudan, ad esempio, è giallo anziché nero) e organizzativi (Siria e Sudan non hanno emesso francobolli accoppiati), sia di contenuto (i cammellieri sulla vignetta tunisina sono abbigliati secondo l’uso locale).