L’anno scorso l’argomento era stato sollevato da un lettore del “Corriere della sera”, che aveva scritto a Sergio Romano. In effetti, è vero. Uno dei “padri” della Patria, uno dei maggiori artefici dell’Unità, è stato praticamente trascurato dall’Italia postale. La mancanza è palese se si confronta la produzione esistente con quella riguardante gli altri protagonisti, in particolare Giuseppe Garibaldi e Giuseppe Mazzini. Persino Pio IX, all’anagrafe Giovanni Maria Mastai Ferretti, è stato ricordato in un 170 lire specifico, che all’epoca -era il 10 maggio 1978- venne criticato poiché affiancato a quello dello storico antagonista, Vittorio Emanuele II. Nonostante i tremila e più francobolli tricolori finora usciti, Camillo Benso di Cavour (1810-1861) non ha una carta valore dedicatagli espressamente. Quando viene citato, lo è per qualche cosa d’altro. Figura nel 15 lire del 27 giugno 1959 per il secolo della Seconda guerra d’indipendenza, con la sequenza di teste -nello stesso stile che all’epoca veniva usato oltre la “Cortina di ferro”- Vittorio Emanuele-Garibaldi-Cavour-Mazzini, ed è stato richiamato con una sua frase nel 50 lire del 19 settembre 1970 per il centenario di Roma capitale. Con il semplice nome risulta in differenti occasioni, ad esempio, nel 60 centesimi del 17 marzo 2006 emesso per la nuova portaerei della Marina militare. Persino la sua statua -presente nel 30 lire del 10 dicembre 1962- è stata sfruttata per un evento diverso: il secolo compiuto dalla Corte dei conti. “Cavour -rispondeva Sergio Romano- è stato ricordato con molte targhe stradali e con monumenti innalzati in quasi tutte le grandi città italiane, ma la sua figura e il suo carattere non hanno mai toccato il cuore dei suoi connazionali. È un personaggio di frontiera, nato a cavallo delle Alpi, nutrito di esempi e di esperienze che non appartengono alla storia della penisola... Il suo liberalismo economico era di marca inglese, quello politico di marca prevalentemente svizzero-francese”. Conclusioni simili giungono dalla mostra “Cavouriana. Immagini di Cavour dalle collezioni del Museo centrale del Risorgimento”, ospitata al Vittoriano di Roma. Esiste -si sono domandati gli allestitori- una immagine di Cavour, o meglio una rappresentazione iconografica certificata all’interno della produzione di incisioni, stampe e fotografie dell’epoca risorgimentale? Il tentativo, svolto lavorando sul fondo dello stesso Museo, è stato giudicato “impervio”. Tuttavia ha generato il percorso, visitabile fino al 28 febbraio. Propone anche qualche cartolina, realizzata nel 1911 per il cinquantesimo dell’Unità.
Il Cavour dimenticato
21 Feb 2009 18:08 - APPOINTMENTS
Lo statista appare trascurato (rispetto agli altri protagonisti del Risorgimento) non solo nei francobolli celebrativi, ma anche dall’iconografia ottocentesca. La mostra al Vittoriano