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editor Fabio Bonacina

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La performance elvetica, non l’unica, mostra i danni provocati dall’aumento della temperatura. Una quarantina i Paesi che aderiscono all’iniziativa per salvaguardare le aree fredde

La carta valore elvetica: inclinandola sotto la luce, il ghiacciaio torna ai livelli di un secolo e mezzo fa
La carta valore elvetica: inclinandola sotto la luce, il ghiacciaio torna ai livelli di un secolo e mezzo fa

Con il sistema del “ti vedo - non ti vedo” la Svizzera punta il dito sui ghiacciai che si ritirano. La carta valore da un franco in distribuzione oggi è dedicata ad uno dei più famosi ed estesi ghiacciai del Paese, quello di Morteratsch. Esteso fino ad un certo punto, visto che, dopo il picco raggiunto nel 1860, si è ritirato di quasi due chilometri e mezzo.

Il restringimento è stato continuo, perdendo in questo lasso di tempo un quinto della superficie e un terzo del volume. Nei periodi più favorevoli, cioè attorno al 1920 e tra il 1965 ed il 1985, la riduzione ha rallentato il ritmo, ma non si è fermata. La causa è l’innalzamento medio della temperatura, salita di 1,5 gradi.

Il francobollo visualizza con linee sempre più rosse -ulteriore richiamo al caldo- il ripiegamento della coltre bianca, ed in più c’è la sorpresa ottica. Una tecnica particolare e un colore a luminescenza variabile fanno tornare il ghiacciaio al livello di un secolo e mezzo fa, se si piega l’esemplare sotto la luce. Purtroppo, però, è solo un’illusione!

Con lo slogan “Preserva le regioni polari ed i ghiacciai”, i collezionisti potranno mettere nell’album diverse altre emissioni. Dietro c’è un’iniziativa voluta da Cile e Finlandia, che dovrebbe coinvolgere una quarantina di amministrazioni. Le immagini e i dettagli sono liberi; ad unirli, oltre all’argomento, è il logo (un cristallo di ghiaccio stilizzato) che, nel caso elvetico, figura sul bordo dei fogli da dieci.

L’Islanda, ad esempio, ha proposto la sua interpretazione il 29 gennaio (100 e 130 corone in foglietto), impiegando inchiostro termosensibile per visualizzare la situazione attuale dell’emisfero Nord e quella stimata per il 2100. Il 20 febbraio è toccato alla Norvegia: anche i due tagli fogliettati da 8,00 corone offrono sorprese. Il primo, sollecitato da una lampada ad ultravioletti, mostra lo strato dell’ozono; il secondo ha uno strato metallico in rilievo per richiamare la fusione dei ghiacci.

Ieri, invece, sono arrivati i contributi, entrambi in foglietto, di Nuova Zelanda (due esemplari uguali da 1,50 dollari) e dei Territori Australiani Antartici (tagli da 0,55 e 2,05 dollari, anche in confezioni da cinquanta).

I foglietti di Islanda (con inchiostro termosensibile), Nuova Zelanda e Territori Australiani Antartici. Tutti hanno il logo della campagna
I foglietti di Islanda (con inchiostro termosensibile), Nuova Zelanda e Territori Australiani Antartici. Tutti hanno il logo della campagna



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