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editor Fabio Bonacina

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Edito nel 1986, il libro è stato riscoperto per il centenario del movimento. Ne rilegge i protagonisti per quello che hanno lasciato tra lettere, cartoline, intestazioni

Futurismo e posta, un rapporto tutto da scoprire
Futurismo e posta, un rapporto tutto da scoprire

Dipinti, sculture, brani musicali, opere di teatro, ricette di cucina... Nelle iniziative di queste settimane, il Futurismo dilaga. In tutti i suoi aspetti, postali compresi. Anche se il rischio è considerare queste ultime applicazioni soltanto come un complemento, colorato, maneggevole e magari facile da recuperare perché prodotto in multipli.

In realtà, il filone ideato da Filippo Tommaso Marinetti ha dedicato ampio spazio al principale strumento che un secolo fa permetteva di comunicare a distanza. Lo dimostra “Futurismi postali - Balla, Depero e la comunicazione postale futurista”, libro firmato nel 1986 da Longo editore per conto del Comune di Rovereto e della Provincia di Gorizia. Libro riscoperto ora, per il centenario.

La comunicazione postale futurista -conferma, nel suo saggio, lo storico dell’arte Enrico Crispolti- rappresenta “un capitolo a sé nella storia dell’arte postale. Un capitolo che risponde a delle precise, seppure articolate, caratteristiche di pratica”.

Nel gruppo degli artisti che aderirono sin dall’inizio al movimento, “solo Balla e Depero -precisa il curatore del volume, Maurizio Scudiero- mostreranno interesse per il mezzo postale” già dagli anni Dieci. Anche se altri, come Boccioni, Carrà, Russo e Severini, si sarebbero espressi principalmente con pennello, tavolozza e cavalletto, l’attenzione resta ampia. Lo dimostrano le intestazioni di buste e carte da lettere, dove il rosso predomina e nel tricolore (usato con abbondanza) accende il bianco e il verde, considerati “passatisti”. Alcuni documenti portano lo slogan “Marciare non marcire”, mentre le lettere e le cartoline ideate da Francesco Cangiullo offrono uno spazio predeterminato per ogni argomento.

Tra le testimonianze dirette, quella di Tullio Crali, uno degli aeropittori più significativi. Un altro saggio del volume, dovuto al “cartolinaro” Enrico Sturani, affronta i rapporti tra cartoline e Futurismo.

Buona parte del libro, che conta 212 pagine quasi sempre con riproduzioni in bianco e nero, è dedicata ai protagonisti, da Giovanni Acquaviva ad Albino Siviero in arte Verossì, con schede biografiche, pubblicazioni e lavori. Oggi è venduto a 20,00 euro.

La cartolina “tipo Cangiullo”, ideata da Francesco Cangiullo. Il rosso è dominante, per accendere gli altri due colori “passatisti”
La cartolina “tipo Cangiullo”, ideata da Francesco Cangiullo. Il rosso è dominante, per accendere gli altri due colori “passatisti”



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