Normalmente sostituiscono una sede chiusa temporaneamente, magari per lavori, o per prevenire afflussi straordinari, ad esempio in vista di una scadenza nei pagamenti. Senza, naturalmente, dimenticare il presidio durante le manifestazioni filateliche.
Gli uffici postali mobili, però, hanno un impiego ulteriore nei casi di emergenza. Come quello attuale, a supporto dei terremotati abruzzesi. In base a quanto comunicato da Poste italiane, dieci sono già operativi nell’area coinvolta, ed altri due dovranno essere allestiti.
Complessivamente, i mezzi disponibili sono una trentina, dislocati in tutto il Paese. Possono raggiungere con relativa facilità e in tempi ridotti qualsiasi centro collegato ad una rete stradale in buone condizioni e sono in grado di erogare tutti i principali servizi.
Il furgone standard ospita due sportelli, uno dei quali accessibile ai disabili, ed ha una tettoia esterna rientrabile per proteggere le persone in attesa. È completamente autonomo: le postazioni hanno tastiere e videoterminali e sono collegate via satellite in banda larga alla reti informatiche e telefoniche. L’ufficio, inoltre, è dotato di aria condizionata e di un gruppo elettrogeno.
Quanto alla sicurezza, gli accorgimenti sono analoghi a quelli impiegati nelle sedi tradizionali: “roller cash” (un dispositivo blindato che custodisce il contante), cassaforte bifronte, allarme volumetrico e impianto per la localizzazione satellitare.
A poche ore dai funerali solenni delle vittime, svoltisi alla presenza delle più alte cariche dello Stato, si registrano ancora fenomeni di sciacallaggio, persino informatico. La Polizia postale e delle comunicazioni -dice l’Asca- ha oscurato alcuni siti, apparentemente riconducibili alla Croce rossa, che promuovevano false iniziative solidali. Si trattava di trappole che, con il sistema del phishing, inducevano a inviare i dati riguardanti la propria carta di credito.
Intanto, la terra continua a tremare...