Erano 166 i milioni di euro denunciati nel 2007, diventati 219 nel 2008, con un aumento del 31,9%: è l’incasso dichiarato da Poste italiane alla voce “filatelia”. Il dato è inserito nella relazione che accompagna il bilancio annuale, un mese fa approvato dal consiglio di amministrazione e che ora ha ottenuto il necessario disco verde dall’assemblea degli azionisti. L’esercizio -è il commento- conferma “la vivacità del mercato filatelico in un momento di congiuntura economica sfavorevole registrando un buon incremento delle vendite dei francobolli. Inoltre, i collezionisti fidelizzati e i clienti in genere, se da un lato hanno effettuato acquisti in numero superiore alle abitudini consuete, dall’altro hanno diminuito la spesa per i prodotti filatelici collaterali che hanno quindi registrato una leggera flessione delle vendite”. A proposito degli appassionati, anche il loro numero sarebbe ben definito. “Il mercato filatelico -si legge nella relazione- è costituito da circa un milione e mezzo di collezionisti, che formano una delle più importanti categorie di collezionismo in Italia”. Un altro elemento interessante è il costo per stampare le cartevalori: 23,632 milioni di euro, contro il più alto 24,790 indicato dodici mesi prima. Un ulteriore indizio che testimonia il loro minore impiego.
La filatelia ha fruttato 219 milioni
30 Apr 2009 23:07 - NEWS FROM ITALY
Il dato, in aumento di 53 milioni rispetto al 2007, riguarda il 2008 di Poste italiane. Pure il numero di collezionisti è messo a bilancio: sarebbe un milione e mezzo