Era diventato un caso. La chiusura del complesso postale di piazzale Lugano a Milano e il progetto di vendita (poi rientrato) avevano creato un contesto difficile, solo ora sbloccato. La conferma è arrivata oggi da palazzo Marino, dopo un sopralluogo compiuto dalla Polizia locale che ha accertato l’intervento per chiudere gli ingressi dell’edificio. “Prendiamo atto -ha detto il vicesindaco, Riccardo De Corato, che si occupa pure di sicurezza- della positiva evoluzione della vicenda, per la quale avevo sollecitato un tempestivo intervento risolutivo. Se la situazione non si fosse risolta in tempi brevi, il Comune avrebbe emanato un’ordinanza per la messa in sicurezza dell’edificio”. “Avevo scritto più volte a Poste italiane sollecitando”, prosegue. “Con l’avvio dei lavori è stata data una risposta anche ai residenti che lamentavano il continuo andirivieni di abusivi, rom, extracomunitari e clochard, il bivacco nei giardinetti, oltre alle pessime condizioni igienico-sanitarie dello stabile fatiscente”. “Sulla questione della recinzione delle aree dismesse, come per gli abusi edilizi e la messa in sicurezza dei campi nomadi regolari, presenteremo alcuni progetti specifici al prefetto, grazie ai 10 milioni di euro stanziati dal ministero degli Interni”. Nessuna comunicazione, sull’argomento, è giunta da parte della società rappresentata da Massimo Sarmi.
Milano - Sigillato l’edifico di piazzale Lugano
04 Mag 2009 21:11 - NEWS FROM ITALY
Chiuso da Poste e abbandonato, poi non era stato venduto