In partenza si contano 5,5 milioni di invii ordinari, oltre a 137mila raccomandate e a 18mila assicurate; in arrivo si tratta di 75mila chili di posta, 54mila spedizioni registrate e 5.200 pacchi. Il traffico interno è valutato in 65mila chili. Sono i numeri registrati in un anno, esattamente il 2008, dalle Poste vaticane.
Accanto alla contabilità spicciola, uno sguardo alla situazione finanziaria attuale e uno agli scenari futuri. “Le Poste vaticane -spiega in questa intervista a «Vaccari news» il responsabile, don Attilio Riva- hanno sempre svolto in modo proficuo i compiti istituzionali di propria competenza. In una fase di crisi del quadro economico generale hanno contenuto, meglio di altri operatori, i riflessi economici negativi, concentrandosi sui servizi postali tradizionali”. Meno problemi dà la liberalizzazione, in questo momento tra le principali preoccupazioni un po’ in tutta Europa. “Data la particolare natura dello Stato della Città del Vaticano, non si può parlare di liberalizzazione del settore postale all’interno dello Stato. Certamente seguo con particolare attenzione quanto avviene in Italia ed in Europa, cercando di capire le eventuali ripercussioni che tale avvenimento può comportare nelle spedizioni postali internazionali”.
Intanto, si guarda avanti. “Gli obiettivi di breve e medio periodo sono: ristrutturazione e modernizzazione degli ambienti di lavoro ed introduzione di nuovi servizi”, ossia “raccomandata1”, posta e pacco celere.
Don Attilio Riva proviene dalla congregazione che porta il nome di san Luigi Orione ed è sacerdote da ventisei anni. “Il mio apostolato -precisa- si è svolto maggiormente in mezzo ai ragazzi sia come educatore, professore e gestore di scuola, sia (una bellissima parentesi di sei anni) come direttore di un centro di «non abili» in provincia di Venezia. Sempre ho avuto modo di stare in contatto con i ragazzi”. Dal 25 agosto 2005 è alle Poste vaticane come capo sezione e il 16 settembre scorso è stato nominato capo ufficio (quello che una volta era l’ispettore) in sostituzione di don Giorgio Murtas, che ha ricoperto l’incarico per undici anni e l’ha lasciato per il normale avvicendamento interno.
Tornando al servizio, negli ultimi mesi è stato notato un aumento nelle obliterazioni commemorative; è una scelta? “Anche se il settore di riferimento costituisce una nicchia dell’ampio mondo postale, le Poste vaticane intendono dare maggior risalto agli annulli figurati per sottolineare, soprattutto, il valore storico-postale degli stessi”.
“Vaccari news” ha anche chiesto un commento sull’ormai prossimo fuori corso delle produzioni dentellate in lire. Ma dagli sportelli hanno indicato come referente, per tutto quello che riguarda la vita del francobollo, l’Ufficio filatelico e numismatico.
Le sedi postali sono quattro. La centrale, che si trova all’interno delle mura, osserva un doppio orario, invernale (lunedì-venerdì dalle 8.15 alle 18, sabato dalle 8.15 alle 14.15) ed estivo (dall’1 luglio al 30 settembre, lunedì-sabato dalle 8.15 alle 14.30). In più, vi sono le due succursali in piazza San Pietro (lunedì-sabato dalle 8.30 alle 18.30) e l’ultima presso i Musei vaticani (lunedì-sabato dalle 9.30 alle 17.30).